Come funziona la paura e quando diventa fobia?
La paura è una delle emozioni primarie, fondamentale per la sopravvivenza. La paura protegge infatti l’individuo da un pericolo o da una minaccia (reale o immaginaria). Come le altre emozioni negative ha quindi una funzione adattiva e la soluzione per il benessere mentale non è eliminarla o evitarla ma viverla e gestirla adeguatamente.
Quando si attiva la paura?
La paura si attiva spontaneamente quando il nostro cervello avverte un possibile pericolo.
Cosa ci accade quando abbiamo paura?
Le reazioni di paura possono essere diverse e sono principalmente le seguenti:
1. La reazione “attacco/fuga”. Di fronte a una minaccia, reale o immaginaria che sia, il sistema nervoso autonomo rilascia adrenalina che attiva una serie di reazioni all’interno del nostro corpo, quali:
– Aumento del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna
– Aumento della sudorazione
– Aumento della quantità di ossigeno disponibile ai muscoli (per avere maggiori energie a livello fisico)
– Blocco della digestione, bocca secca e sensazione di nodo allo stomaco.
– Rallentamento del sistema immunitario.
2. La reazione di freezing. Freezing significa “congelamento” ed è una reazione naturale di difesa, originariamente da un predatore, per cui ci si immobilizza per nascondersi meglio dal pericolo e guadagnare tempo per valutare che azione intraprendere. Tipicamente è quella sensazione che molte persone riportano di sentirsi bloccati e non riuscire a muoversi o a parlare e che si descrive come “essere paralizzati dalla paura”.
3.La reazione di faint. “Faint”, che letteralmente significa “svenimento”, viene chiamata anche “morte apparente”. Questa è la reazione di paura più estrema che si attiva automaticamente nel momento in cui ci si rende conto di non avere una strategia di difesa o una possibilità di fuga.
È una reazione molto comune nel regno animale per difendersi dai predatori, in quanto i predatori preferiscono prede ancora vive rispetto a quelle morte la cui carne potrebbe già essere in putrefazione.
Negli esseri umani la reazione di faint si manifesta con una forte riduzione del tono muscolare e fenomeni di distacco dalla realtà e da se stessi (vedere se stessi da fuori, percepire la realtà come irreale, come se fosse un film, come se non stesse accadendo a noi).
Quando la paura può diventare problematica?
La risposta di paura, di per sé naturale, può diventare problematica nel momento in cui essa si attiva troppo facilmente o in momenti e situazioni sbagliati. In questi casi è come avere un meccanismo di allarme troppo sensibile che si accende anche quando non ce n’è bisogno.
Tale meccanismo può portare a percepire come minacciose situazioni della vita quotidiana e portare all’evitamento di queste situazioni.
Questo meccanismo può portare a delle vere e proprie fobie. Le fobie possono essere verso moltissimi stimoli diversi (i più tipici sono sangue e aghi, animali, ambienti chiusi, come aereo o ascensori, situazioni sociali).
La psicoterapia può aiutare a scardinare il meccanismo dell’evitamento e a imparare a gestire la paura. Ci sono molte tecniche utili per affrontare paure e fobie, come ad esempio l’esposizione graduale allo stimolo minaccioso. Le tecniche di esposizione graduale allo stimolo minaccioso vengono utilizzate soprattutto nelle terapie cognitivo-comportamentali di cui il Centro Polaris si occupa.
Dott.ssa Giulia Calesella
Psicologa
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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