Come distinguere la fame nervosa dalla fame fisiologica
La fame è una sensazione che sperimentiamo regolarmente. Tuttavia, non tutte le forme di fame sono uguali. La fame fisica e la fame emotiva sono due esperienze diverse che sottendono bisogni diversi. In questo articolo, esploreremo la differenza tra fame fisica e fame emotiva.
La fame fisica è una sensazione naturale e fisiologica che il nostro corpo utilizza per indicarci che abbiamo bisogno di nutrimento. La fame fisica può essere soddisfatta con una varietà di cibi nutrienti che aiutano il corpo a funzionare correttamente e a mantenere un equilibrio energetico sano. La fame fisica può manifestarsi attraverso una sensazione di vuoto (o lieve brontolio) allo stomaco, che diventa sempre più evidente man mano che il tempo passa dopo l’ultimo pasto. La fame fisica può essere anche associata a sintomi di ipoglicemia, come stanchezza, debolezza, capogiri, sudorazione e tremori, in quanto il corpo sta utilizzando le riserve energetiche per funzionare. Questa sensazione può peggiorare con il passare del tempo in assenza di cibo.
La fame emotiva, anche detta fame emotiva o emotional eating, non è causata da una carenza di nutrienti o da una necessità biologica di cibo, ma piuttosto da una mancanza di soddisfazione emotiva che spinge le persone a cercare il cibo come forma di conforto. Le persone che sperimentano la fame emotiva spesso cercano di riempire temporaneamente il vuoto interiore con cibi dolci e/o ad alto contenuto calorico.
La fame emotiva è un problema comune tra molte persone, ed è spesso associata a disturbi del comportamento alimentare come la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata e l’anoressia nervosa con abbuffate e condotte di eliminazione.
Le cause della fame emotiva sono molteplici e spesso complesse. Ad esempio, alcune persone potrebbero avere difficoltà a gestire lo stress o le emozioni negative come la tristezza, l’ansia o la solitudine. Altri potrebbero aver vissuto esperienze traumatiche o difficili nel passato, come l’abuso fisico o psicologico, la perdita di una persona cara o una separazione.
Tuttavia, a volte può essere difficile distinguere la fame emotiva dalla fame fisica. Ecco alcuni segnali utili per identificarle:
La fame fisica nasce da un bisogno fisiologico (es. non si mangia da qualche ora) e si placa dopo aver mangiato un pasto, mentre quella emotiva scaturisce da noia, ansia, tristezza, rabbia o frustrazione e non finisce dopo che abbiamo mangiato;
La vera fame arriva gradualmente, non all’improvviso, come invece accade nella fame nervosa;
La fame fisiologica è più gestibile della fame emotiva. In altre parole, non richiede una soddisfazione immediata. La fame nervosa è invece inderogabile;
Quando si sperimenta la fame fisica, non ci sono solitamente desideri specifici di cibo, si può essere aperti a diversi tipi di alimenti e non si ha un forte desiderio per un tipo di cibo specifico. Quando invece si verifica la fame emotiva solitamente ci si rivolge ai cosiddetti “comfort food” ossia cibi ricchi di zuccheri, sale o con un’alta percentuali di grassi;
In seguito a un episodio di fame emotiva si è più inclini a sperimentare emozioni spiacevoli, quali senso di colpa o vergogna.
Date queste premesse, è possibile distinguere la fame emotiva dalla fame fisiologica facendo tre semplici test:
Test della fame, che consiste nel valutare il livello di fame su una scala da “0” (completa sazietà, fino alla nausea) a “10” (senso di svenimento per la fame). Il momento ideale per mangiare è quando il livello di fame si aggira attorno ai valori “7-8”. Se il prossimo pasto non è programmato entro un paio d’ore, potrebbe essere utile fare uno snack. È infatti poco utile aspettare di raggiungere l’estremo “10” prima di mangiare.
Test della carota, che consiste nel chiedersi “per placare un po’ la fame sarei disposto a mangiare anche una semplice carota cruda?” Se la risposta è affermativa, probabilmente si tratta di fame fisica.
Test dello stato emotivo, ossia analizzare le proprie emozioni e la giornata trascorsa. Può quindi essere utile chiedersi “come sto?”; “oggi mi sono annoiato?”; “ho avuto una giornata stressante?”; “mi sento stanco?”. Come abbiamo visto, molte volte questi stati d’animo inducono una sensazione di “fame” per assumere alimenti che possano temporaneamente colmare alcuni bisogni emotivi.
Dott.ssa Valentina Nicolosi
Psicologa Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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