La paura del cambiamento nelle scelte importanti di vita
Tutti i giorni prendiamo decisioni che influenzano la nostra vita. Spesso ci troviamo di fronte a scelte che ci spaventano e ci bloccano. Ci sentiamo così quando dobbiamo scegliere ad esempio un nuovo lavoro, quando dobbiamo licenziarci o quando dobbiamo decidere quale percorso universitario intraprendere.
E’come se ci si trovasse di fronte ad un incrocio, davanti si presentano due strade e si deve proseguire il tragitto. Un bivio è l’immagine che rappresenta proprio la sensazione del dilemma dato dal prendere una decisione. In questa situazione, le soluzioni possono essere tre: la strada di destra, quella di sinistra oppure il restare fermi. Imboccare una delle due strade implica un “muoversi verso” che comporta un cambiamento rispetto alla direzione che si percorre.
Mentre la terza alternativa di “restare fermi”, che spesso si sottovaluta perché si pensa sia una “non scelta”, rappresenta ugualmente una “scelta”, quella di chi sceglie di non assumersi le responsabilità. Scegliere implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguenze generate da ogni singola scelta e l’accettazione di possibili rischi. A partire da tali premesse non stupisce quanto spesso prendere una decisione possa essere difficile, al punto tale da sentirsi incapaci di andare in una direzione piuttosto che in un’altra sentendosi “bloccati”.
Quando il protagonista della scelta non ha idee chiare subentra una sensazione di disorientamento e di confusione. Si fa largo l’ansia, una morsa allo stomaco che impedisce di respirare, di decidere, che affretta o ritarda le azioni, una delle peggiori consigliere che ci siano. Alcuni motivi che mettono in difficoltà le persone nel fare scelte posso essere:
Eccesso di razionalismo. Ci si focalizza su scelte basate su ragionamenti razionali, tralasciando la parte emozionale e istintiva. In questo modo si perdono informazioni preziose su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Eccesso di emotività. Se da un lato basare le proprie scelte esclusivamente su calcoli razionali è limitante, allo stesso modo potrebbe essere controproducente affidarsi solo alle proprie emozioni, che per natura, sono mutevoli.
Conseguenze, dare troppo peso. Se è vero che nessuna scelta andrebbe mai presa con leggerezza, è pur vero che non bisogna dare troppo peso ad una singola scelta sulla nostra vita. Difficilmente le scelte compiute sono irreversibili. Esiste sempre la possibilità di pensarci, cambiare strada o intraprenderne una nuova.
Mettere in ordine le troppe alternative. Quando si dispone di più opzioni tra cui scegliere, per via di un eccesso di informazioni e della mancanza di criteri chiari su cui considerare ogni opzione, la mente va in confusione.
Perfezionismo. Quando ci si impone di dover fare la scelta migliore, si finisce con l’evitare di prendere decisione, per non commettere errori e per il timore di non essere all’altezza.
“A priori c’è quello che io ci metto, non quello che c’è nelle cose.”
(B.Pascal)
Il percepito è nella mente di chi osserva, pertanto il livello di ansia non è direttamente proporzionale all’importanza della scelta, ma dipende dalle caratteristiche di chi deve operarla. Non sono le cose in sé, ma come le percepiamo in virtù di come funzioniamo a determinare le nostre reazioni.
Siamo noi gli autori della storia della nostra esistenza. Le scelte importanti necessitano di tempo, di spazio mentale, di spazio emozionale e di un’accurata elaborazione. Le situazioni che impongono scelte drastiche sono quelle che fanno soffrire maggiormente perché portano a cambiare le abitudini.
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