Insoddisfazione corporea e bikini blues: quando la “prova costume” ci deprime
Il bikini blues
L’estate è la stagione del gran caldo e delle vacanze. Se per alcuni la stagione estiva è sinonimo di vitalità e di spensieratezza per molte altre persone “estate” è sinonimo di difficoltà ad esporre il proprio corpo.
Prima di ogni estate, siamo “bombardati” da pubblicità di modelle in bikini succinti che invitano ad acquistare creme, integratori e prodotti dimagranti. Continui solleciti per avere un corpo perfetto possono essere fonte di ansia, frustrazione e tristezza per tutti coloro che provano insoddisfazione corporea.
Il fenomeno, chiamato “bikini blues”, consiste nel disagio associato all’esporre il proprio corpo in spiaggia. Si tratta di una problematica piuttosto comune: un italiano su quattro “non si sente fisicamente pronto alla prova costume” mentre uno su tre dichiara che le imperfezioni del proprio corpo “minano l’autostima”. Ben tre adolescenti su dieci si trovano a ridurre drasticamente il proprio introito calorico usuale in quanto pensano di dover assolutamente dimagrire (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza). Il punto vita sembra essere la zona considerata più ansiogena (68%).
Immagine corporea e body dissatisfaction
L’immagine corporea è una complessa combinazione di pensieri e di sentimenti che proviamo rispetto al nostro corpo. Alcune persone sperimentano generalmente una buona immagine di sé mentre altre provano intensa insoddisfazione, intesa come la credenza che vi sia uno scarto tra il proprio ideale corporeo e la percezione del proprio fisico.
La body dissatisfaction è associata a delusione, vergogna, ansia, tristezza senso di colpa e può portare le persone a iniziare pericolose “diete lampo fai-da-te”, esercizio fisico eccessivo, continui controlli del proprio peso e della forma del corpo (es. pesarsi tutte le mattine, esaminare presunti difetti fisici allo specchio, confrontarsi con altre persone) oppure evitamento di situazioni in cui si richiede di esporre il proprio corpo (ad esempio evitare di andare al mare, usare asciugamani e pantaloncini per coprire il proprio in spiaggia). Quando la propria autostima viene eccessivamente basata sul peso e la forma corporea si è a rischio di sviluppare un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare.
Come migliorare il rapporto col proprio corpo
Ecco alcuni suggerimenti utili per migliorare l’immagine corporea:
– Concentrarsi sulle proprie virtù, abilità e valori per iniziare a basare la propria stima su aspetti che non si riducano meramente all’aspetto fisico;
– Evitare di confrontarsi con gli altri, esaltando la propria unicità. In tal senso, è utile rimuovere i profili social che producono contenuti basati su questi aspetti;
– Rivolgere a se stessi considerazioni benevole e compassionevoli, evitando un dialogo interiore criticante;
– Stabilire obiettivi funzionali e basati sulla salute piuttosto che quelli meramente associati al peso;
– Sottrarsi all’evitamento, che è un fattore di mantenimento dell’insoddisfazione corporea in quanto non permette di testare le predizioni “catastrofiche” e affrontare le eventuali conseguenze negative;
– Chiedere aiuto professionale è fondamentale per cambiare le credenze negative rispetto al proprio corpo e i comportamenti non sani che ne derivano. Presso il Centro Polaris, a Bussolengo (Verona), vi sono psicologi-psicoterapeuti specializzati nella gestione delle problematiche alimentari. Tramite dei protocolli di trattamento basati su evidenze scientifiche è possibile comprendere i meccanismi attraverso i quali si mantiene l’insoddisfazione corporea; affrontare l’eventuale dieta ferrea e ridurre l’eccessiva importanza attribuita al peso e al corpo nella valutazione di sé; ridurre il rischio di sviluppo di disturbi del comportamento alimentare.
Dott.ssa Valentina Nicolosi
Psicologo Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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