L’ “Attaccamento” come base delle relazioni
Il termine “Attaccamento” è stato proposto per la prima volta dallo psichiatra inglese John Bowlby. La sua teoria suggerisce che i bambini hanno un innato bisogno di formare un legame di attaccamento con figure genitoriali primarie.
Bowlby descrive l’Attaccamento come un “Sistema” a due polarità, da una parte l’esigenza del bambino di vicinanza con le figure di attaccamento primarie, dall’altra i suoi bisogni di esplorare l’ambiente circostante.
La funzione principale dell’Attaccamento è quella di garantire sicurezza all’interno di specifiche situazioni relazionali soddisfacendo entrambe le polarità, proteggendo dai pericoli e favorendo l’esplorazione.
La figura di Attaccamento primaria per il bambino, generalmente la madre, assume il ruolo di “Base sicura” da cui tornare dopo aver esplorato, se la situazione si fa pericolosa o angosciante.
La psicologa Mary Ainsworth delinea e descrive gli stili di attaccamento principali: Sicuro, Insicuro Ambivalente, Insicuro Evitante e Disorganizzato.
Attaccamento “Sicuro”
E’ costruito all’interno di un ambiente accogliente e favorevole alle proprie potenzialità, nel quale il genitore risponde in modo empatico ai bisogni del bambino.
La madre fornisce tranquillità, accettazione, sicurezza e protezione, nonché giusti limiti e risposte adeguate e prevedibili alle richieste del bambino. Tutto ciò costituisce una “Base Sicura”, prerequisito attraverso il quale il piccolo può gradualmente sentirsi capace di allontanarsi dalla madre ed esplorare il mondo che lo circonda, con la sicurezza di essere nuovamente accolto e rassicurato all’occorrenza.
Attaccamento “Insicuro”
Gli stili Insicuri di Attaccamento fanno riferimento allo stile di Attaccamento “Insicuro-ambivalente” e allo stile di Attaccamento “Insicuro-evitante”.
Lo stile di Attaccamento “Insicuro-Evitante”, si instaura quando il genitore è costantemente rigettante, non responsivo o emotivamente non disponibile. Il bambino, impara a non poter contare su di lui, rinuncia a cercarne la vicinanza perché apprende che il suo bisogno non verrà soddisfatto.
Lo stile di Attaccamento “Insicuro-Ambivalente”caratterizza quelle relazioni in cui il genitore non risponde in modo costante e coerente ai bisogni del bambino. A volte è presente e amorevole, altre volte si mostra non disponibile e rigettante. Il bambino, in questo caso, non sa cosa aspettarsi. La paura dell’abbandono lo porta a ricercare la vicinanza del genitore, ma allo stesso tempo può mostrare rabbia e ostilità.
Attaccamento “Disorganizzato”
Lo stile disorganizzato è caratterizzato dalla mancanza di organizzazione del comportamento di attaccamento e il bambino appare lontano dalla madre come se apparentemente non necessitasse della sua presenza.
Come collocare la Teoria dell’Attaccamento in Psicoterapia I primi anni di vita rappresentano una fase determinante dello sviluppo personale e sociale del bambino, il quale dovrebbe essere messo nella condizione di acquisire padronanza e fiducia in sé stesso come oggetto di amore e attenzione e sviluppare abilità cognitive ed affettive efficaci.
Il lavoro in psicoterapia con gli adulti, permette di rielaborare le esperienze di Attaccamento infantili, quando queste sono fonte di disagio emotivo. Spesso le persone non sono assolutamente consapevoli dei propri schemi ripetitivi ed inefficaci e tendono a proiettare sull’esterno i fallimenti delle loro relazioni.
Il terapeuta accompagna la persona a diventare consapevole di come le sue relazioni attuali siano influenzate da schemi appresi nell’infanzia, permettendogli di esplorare il suo mondo interno, le sue relazioni passate ed attuali, sviluppando capacità di contatto con il qui e ora, in modo tale che il passato smetta di irrompere prepotentemente nel presente.
Dott.ssa Laura Lovato
Psicologa Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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