Quali sono i comportamenti autolesivi e quali sono le cause
I comportamenti autolesivi sono azioni mirate a fare del male a se stessi e comprendono svariati comportamenti come tagliarsi, bruciarsi, grattarsi/graffiarsi, ingerire farmaci in quantità dannose ecc.
I comportamenti autolesivi sono maggiormente frequenti nella fascia adolescenziale, i dati indicano che fino al 20/30% degli adolescenti arriva a commettere atti autolesivi, con esordi anche precoci dai 12/14 anni.
Cosa causa i comportamenti autolesivi?
L’autolesionismo è una modalità disfunzionale di regolare gli stati emotivi negativi. Alla base dell’autolesionismo c’è il tentativo di regolare emozioni negative molto intense e dolorose, come stati di angoscia, disperazione, terrore. Alla base di gesti autolesivi possono esserci anche stati di vuoto interiore o la sensazione di non sentire o non essere nel proprio corpo.
Il dolore fisico generato dall’atto autolesivo crea inizialmente una sensazione di sollievo, in quanto sposta l’attenzione e abbassa il dolore emotivo, o aiuta a percepire nuovamente il proprio corpo. I comportamenti autolesivi a loro volta generano però stati di tristezza, colpa, vergogna e inadeguatezza, portando così a un circolo vizioso di malessere e sofferenza.
Al contrario di quel che si può pensare, alla base della maggior parte di questi gesti non c’è un’intenzione suicidaria o parasuicidaria, ma la necessità di abbassare una sofferenza emotiva in quel momento percepita come intollerabile e incontrollabile. La persona in quel momento non è in grado di prendere in considerazione modalità alternative per stare meglio.
Gli agiti autolesivi sono tendenzialmente associati al Disturbo Borderline di Personalità; l’autolesionismo è infatti incluso tra i sintomi di questo disturbo, tuttavia i comportamenti autolesivi possono presentarsi anche in altri disturbi, come disturbi depressivi, disturbi d’ansia, disturbi alimentari, dipendenze da sostanze, disturbo post-traumatico o altri disturbi di personalità.
La psicoterapia è l’intervento d’elezione per gestire i comportamenti autolesivi. La psicoterapia fornisce strumenti per il riconoscimento e la gestione degli stati emotivi negativi senza ricorrere al gesto autolesivo, ma utilizzando strategie alternative. Particolarmente indicata in questo è la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che propone delle tecniche specifiche per regolare le emozioni negative intense in modi alternativi al comportamento autolesivo.
Dott. ssa Giulia Calesella
Psicologa Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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