Uso del corpo in terapia

L’utilizzo del corpo in psicoterapia può essere un elemento chiave per il recupero del benessere psicologico in caso di vissuti traumatici o storie di vita difficili. Infatti, il corpo “ricorda” le esperienze che abbiamo vissuto, soprattutto quelle dolorose e traumatiche. I vissuti traumatici possono infatti manifestarsi nel corpo attraverso sintomi come tensione muscolare, ansia, ipervigilanza, disturbi del sonno e del sistema immunitario.

In questo articolo, esploreremo come l’uso del corpo in psicoterapia può aiutare a elaborare i traumi e a raggiungere un maggiore equilibrio emotivo.

Il corpo come archivio delle esperienze traumatiche

Il nostro corpo registra e conserva tutte le esperienze che abbiamo vissuto, incluse quelle traumatiche. Il nostro sistema nervoso reagisce alle situazioni di pericolo o di stress, attivando il sistema di allerta e preparando il corpo alla fuga o al combattimento. In alcuni casi, tuttavia, il trauma può essere troppo intenso o duraturo per essere gestito in questo modo, e il nostro corpo può rimanere “bloccato” in uno stato di allerta permanente. Ciò significa che il nostro corpo può continuare a reagire a situazioni che non sono più pericolose o che non ci mettono più in pericolo, causando sintomi come ansia, attacchi di panico, depressione, problemi di sonno e altri disturbi psicologici.

L’importanza dell’ascolto del corpo

In psicoterapia, è importante ascoltare il corpo e prestare attenzione ai segnali che ci manda. Ciò può aiutare a identificare le emozioni e le sensazioni fisiche associate ai traumi, e a elaborarle in modo più efficace.
Ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzate per incoraggiare l’ascolto del corpo in psicoterapia. Ad esempio, la mindfulness e la meditazione possono aiutare a concentrarsi sulle sensazioni fisiche e a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

La riattivazione del corpo

L’uso del corpo in psicoterapia è particolarmente utile anche per i pazienti che hanno difficoltà a verbalizzare le proprie emozioni o a elaborare i propri vissuti traumatici. La terapia basata sul corpo permette di accedere alle emozioni attraverso il corpo, creando una maggiore consapevolezza e un’integrazione tra l’esperienza fisica e quella emotiva.

In psicoterapia, è possibile utilizzare tecniche per aiutare il corpo a rilassarsi e a riattivarsi, superando il trauma.
Ad esempio, l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una forma di terapia psicologica che utilizza la stimolazione bilaterale degli occhi (o di altre parti del corpo) per aiutare le persone a elaborare e eventi traumatici. Tale tecnica aiuta a ridurre l’intensità emotiva associata ai ricordi traumatici e a facilitare il processo di integrazione delle esperienze traumatiche nella narrazione autobiografica del paziente.

Anche la terapia sensorimotoria è utile elaborare vissuti traumatici o storie familiari difficili. È un orientamento che si concentra sulla connessione tra mente e corpo. Si basa sull’idea che le esperienze traumatiche e stressanti possono essere conservate nel corpo e che la consapevolezza di queste sensazioni fisiche può aiutare a elaborare e superare i traumi emotivi. Durante il lavoro terapeutico si impara ad ascoltare il corpo e le emozioni che percepiamo nel momento presente. Attraverso la consapevolezza di quanto ci accade e di come questo sia correlato all’esperienza passata, possiamo implementare nuove modalità di risposta più adeguate, adattive e di benessere utilizzando le sue potenzialità di autoregolazione. 

In conclusione, l’uso del corpo in psicoterapia rappresenta un approccio innovativo e efficace per la cura di disturbi psicologici e traumi. Attraverso l’integrazione dell’esperienza corporea con quella emotiva e cognitiva, i pazienti imparano a riconoscere e a gestire le proprie reazioni corporee, riducendo così il rischio di stress, ansia e disturbi post-traumatici da stress.

Presso il Centro Polaris a Bussolengo (Verona) si possono trovare psicologi-psicoterapeuti che usano approcci integrati e che si occupano di gestione del trauma e di difficoltà legate all’attaccamento.