Alessitimia e disturbi alimentari: un legame complesso
L’alessitimia è un termine che potrebbe suonare nuovo a molti, ma riguarda un fenomeno piuttosto diffuso. Deriva dal greco e significa letteralmente “mancanza di parole per le emozioni“. In pratica, le persone con alessitimia hanno difficoltà a riconoscere e descrivere le proprie emozioni. Questa condizione non è un disturbo mentale di per sé, ma può influenzare profondamente la vita di chi ne soffre.
Cos’è l’Alessitimia?
Immagina di provare un sentimento intenso come la tristezza o la gioia, ma di non riuscire a capire esattamente cosa stai sentendo, né a spiegarlo agli altri. Questo è ciò che accade a chi soffre di alessitimia. Le persone con questa condizione possono sembrare distaccate o fredde, ma in realtà potrebbero essere sopraffatte da emozioni che non riescono a interpretare.
Il Legame con i Disturbi Alimentari
I disturbi alimentari, come l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono problemi complessi che coinvolgono una relazione difficile con il cibo e il corpo. Ma cosa c’entra l’alessitimia?
Le persone con disturbi alimentari spesso usano il cibo per gestire emozioni che non riescono a capire o esprimere. Ad esempio:
– Chi soffre di anoressia nervosa può limitare drasticamente l’assunzione di cibo per sentire un senso di controllo in un mondo emotivo che sembra caotico e incomprensibile;
– Gli episodi di abbuffate seguiti da comportamenti di compensazione (come l’esercizio fisico intenso) possono essere un modo per cercare di affrontare emozioni disregolate che non si riescono a esprimere in altro modo;
– Le abbuffate senza comportamenti di compensazione possono rappresentare un tentativo di riempire un vuoto emotivo o di distrarsi da sentimenti spiacevoli non riconosciuti;
La presenza di alessitimia ostacola il trattamento dei disturbi alimentari in quanto espone il paziente a maggiore disregolazione emotiva e rende più difficile la comprensione del funzionamento del problema. È quindi importante individuare e trattare anche questa problematica.
Esempi di Vita Quotidiana
Per comprendere meglio, pensiamo a Luca, un ragazzo di 25 anni. Luca ha sempre trovato difficile capire cosa provasse davvero. Quando era triste, invece di parlarne con qualcuno, si rifugiava nel cibo. Mangiare lo faceva sentire momentaneamente meglio, ma presto il senso di colpa e la confusione tornavano a farsi sentire.
Oppure pensiamo a Maria, una ragazza di 18 anni che soffre di anoressia. Maria sente spesso una forte ansia, ma non riesce a identificarla né a parlarne. La restrizione del cibo diventa il suo modo di gestire questa ansia, dandole un senso di controllo.
Come Affrontare il Problema
Capire che l’alessitimia può associarsi ad un disturbo alimentare è il primo passo per cercare aiuto. Le terapie che aiutano a riconoscere e gestire le emozioni possono essere molto utili. Inoltre, imparare tecniche di mindfulness può aiutare le persone a diventare più consapevoli delle proprie emozioni.
Se tu o qualcuno che conosci state lottando con questi problemi, cercare l’aiuto di un professionista è fondamentale. Presso il Centro Polaris a Bussolengo puoi trovare psicoterapeuti specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari e dell’alessitimia.
Dott.ssa Valentina Nicolosi Psicologa Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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