Quali sono le competenze e le capacità per essere un buon genitore?
Spesso ci si chiede cosa fare per essere dei “bravi genitori”.
La letteratura in questo ambito ha dato indicazioni su quelle caratteristiche che definiscono le capacità genitoriali, ossia quell’insieme di capacità e attitudini che ciascun genitore deve possedere al fine di offrire cure adeguate ai bisogni dei figli, di riconoscere i loro bisogni affettivi, di offrire contenimento e regolazione dei loro stati d’animo, ma anche di dare dei limiti e delle regole.
Bornstein (1991) suggerisce che le capacità genitoriali rappresentano un costrutto complesso che si riferisce non solo alle caratteristiche personali di ciascun genitore ma anche alle sue competenze relazionali e sociali.
Il parenting secondo Bornstein prevede 4 livelli di competenza:
- l’accoglimento e la comprensione delle esigenze primarie fisiche e alimentari (narturant caregiving);
- le modalità con cui i genitori organizzano e strutturano il mondo fisico del bambino (material caregiving);
- i comportamenti che i genitori attuano per coinvolgere emotivamente i bambini in scambi interpersonali (social caregiving);
- le strategie che i genitori utilizzano per stimolare il figlio a comprendere il proprio ambiente (didactic caregiving)
Altri autori (Camerini, Volpini, Lopez 2008) invece suggeriscono di valutare la genitorialità sulla base di tre dimensioni:
a) il supporto sociale e capacità organizzativa: capacità di promuovere, accompagnare e sostenere i processi di sviluppo e di socializzazione e di adattamento all’ambiente esterno (coping);
b) la protezione: capacità di proteggere e di tutelare il bambino nell’ambiente familiare, scolastico e sociale;
c) il calore ed empatia (care): capacità di riconoscere i bisogni emotivi/affettivi del figlio e di fornire i supporti necessari.
Appare chiaro che la genitorialità è dunque un costrutto complesso, anche di non facile valutazione, dal momento che sono tante le variabili da considerare.
Spesso le caratteristiche personali, sociali, relazionali e di contesto hanno un forte impatto sulla qualità dell’ ”essere genitore”. Inoltre, la qualità della relazione tra i due genitori influenza le funzioni genitoriali di ognuno.
Da non dimenticare anche l’idea che ogni genitore è stato a suo volta un figlio, il quale ha ricevuto modelli, interventi educativi e culturali particolari. Dalla letteratura emerge che l’esperienza di figlio è strettamente connessa a quella di genitore.
Pertanto gli aspetti da considerare nelle valutazioni delle capacità genitoriali (spesso richieste dai Tribunali in caso di separazioni o affidamenti e nei Servizi per i Minori) sono molteplici e articolati.
Bibliografia:
Bornstein M.H., Handbook of Parenting, 4 voll., Lawrence Erlbaum Associates. Mahwah, 1991
Camerini G.B., Volpini L., Lopez G., Manuale di Valutazione delle Capacità Genitoriali (2011)
Dott. Vincenzo Bruno
Psicologo Psicoterapeuta
Centro di Psicologia e Psicoterapia Polaris
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