Perché alcune persone sono più predisposte a sviluppare ansia e attacchi di panico rispetto ad altre?
Gli attacchi di panico sono caratterizzati dall’insorgenza di un fortissimo ed improvviso senso di paura, disagio ed ansia accompagnato da intensa attivazione neurovegetativa che si esprime attraverso sintomi somatici (es. tachicardia, senso di soffocamento, vertigini…) o cognitivi (es. confusione mentale, paura di morire, impazzire, perdere il controllo…).
Perché alcune persone sono più predisposte a sviluppare ansia e attacchi di panico rispetto ad altre?
Vi sono diversi fattori in grado di spiegare le differenze interindividuali circa la vulnerabilità ai disturbi d’ansia e agli attacchi di panico. Tra i più importanti troviamo l’anxiety sensitivity (sensibilità all’ansia), costrutto che si riferisce alla tendenza a giudicare le sensazioni legate all’attivazione fisiologica (quali ad esempio palpitazioni, sudorazione, confusione mentale, fastidio al petto, ecc.) come preoccupanti, terribili e/o pericolose.
Tali sintomi si verificano in presenza di forte ansia ma anche in altre condizioni, ad esempio quando abbiamo assunto elevati dosi di caffeina, quando siamo arrabbiati o in presenza di alcune malattie fisiche.
Le persone con elevata sensibilità all’ansia sono inclini ad interpretare le sensazioni di attivazione neurovegetativa come catastrofiche e in grado di portare alla morte, impazzimento, perdita di controllo di sé o umiliazione e ostracismo sociale. Diventano dunque ipervigilanti rispetto alle stesse e cercano di evitarle a tutti i costi. Alcuni, ad esempio possono evitare di guardare film horror per non provare ansia, altri cercano di non litigare col partner per evitare la sensazione di tachicardia generata da un’accesa discussione ecc.
Al contrario, le persone con bassa sensibilità all’ansia considerano le sensazioni legate all’attivazione come fastidiose, ma non pericolose o da evitare a tutti i costi.
Diversi studi dimostrano che le persone con disturbi d’ansia e attacchi di panico hanno maggiori livelli di sensibilità all’ansia rispetto a coloro che non manifestano tali problematiche.
Infatti, quando sperimentano normali sintomi di ansia (ad esempio lieve accelerazione del battito cardiaco durante una presentazione pubblica), interpretano tali cambiamenti fisiologici come una minaccia. Ciò fa aumentare l’ansia che, a sua volta, intensifica la tachicardia rafforzando, a circolo vizioso, la credenza di un imminente infarto che, paradossalmente, viene ulteriormente “avvalorata” da altri sintomi generati dall’ansia (come dolore al petto, fame d’aria, vertigini…) culminando nell’attacco di panico.
Psicoterapia e trattamento dell’anxiety sensitivity
Come si evince, la sensibilità all’ansia è sia un fattore predisponente che di mantenimento del disturbo da attacchi di panico.
Pertanto nel trattamento di questo disturbo d’ansia è fondamentale misurare e intervenire su questo costrutto, modificando e rendendo meno catastrofiche le interpretazioni di sintomi e delle loro possibili conseguenze.
Presso il Centro Polaris a Bussolengo sono presenti professionisti specializzati nella psicoterapia dei disturbi d’ansia. Attraverso alcuni colloqui psicologici sarà possibile fare una valutazione iniziale per poi procedere con un intervento mirato ed efficace per la gestione dell’ansia.
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